Mangimi per cani: come leggere le etichette nutrizionali

19/11/2020 By naturacenter 1

In questo articolo scopriremo come leggere le etichette dei mangimi per cani. Le tantissime informazioni che ci vengono fornite sulle confezioni degli stessi, secchi o umidi che siano, sono davvero tante.

Il problema è che spesso non sappiamo come leggerle, e questo ci porta a scegliere magari in base alla confezione o alla marca che ha fatto la pubblicità migliore in TV; visto che stiamo acquistando l’alimentazione che ogni giorno forniremo al nostro cane, questo criterio di scelta non è il massimo: tutt’altro.

La scelta del mangime migliore per il nostro cane in un negozio pieno di mangimi per cani è un po’ come la ricerca di un ago in un pagliaio. In questi ultimi anni si è creato infatti un vero e proprio paradosso per il quale i supermercati umani, per singolo prodotto, hanno meno scelta rispetto ai supermercati per animali, che invece ne propongono tantissima, e ogni mangime ostenta varie qualità.


Ma quali sono le cose veramente importanti e quelle sulle quali possiamo tranquillamente sorvolare? In questo articolo impareremo a leggere le etichette nutrizionali presenti nel mangime per cani.

Etichette dei mangimi: come sono fatte

Etichetta Mangime Cane

Le etichette dei mangimi sono suddivise in varie parti, che comprendono tutta una serie di informazioni. Si va dalla denominazione commerciale, quindi il “nome comune” scritto in grande, alla tipologia di mangine (che può essere completo o complementare), al peso, alla specie animale a cui è destinato.

Ma soprattutto, di solito su un lato della confezione e solitamente scritte molto in piccolo, troviamo le informazioni più interessanti: ciò che è contenuto nel mangime per cani. In particolare, in base al Regolamento Europeo 767/2009, che riguarda proprio i mangimi animali (per tutti gli animali, quindi anche per bovini e cavalli, ad esempio) l’etichetta deve essere divisa in due parti, che sono le componenti analitiche, che noi chiameremmo etichettatura nutrizionale, e gli ingredienti

Come leggere la lista degli ingredienti

La prima cosa da fare è capire come funziona la lista degli ingredienti. Da notare che in questo articolo non entreremo nel merito della provenienza dei singoli ingredienti, per capire che cosa sta precisamente mangiando il cane (lo faremo in un articolo a parte) ma capiremo solamente come leggere la lista.

Gli ingredienti, per il regolamento sopra citato e tra l’altro in modo analogo a come funziona in alimentazione umana, sono indicati in ordine decrescente, senza però indicare le percentuali tranne che per quelli che caratterizzano il mangime.

In altre parole, se dico che nel mangime c’è il salmone, devo indicare la percentuale di salmone ma non, ad esempio, quella del mais che è contenuto all’interno.

Il fatto che la lista sia in ordine decrescente ci dice che il primo elemento indicato è quello più abbondante, che in un qlimento per cani dovrebbe essere carne o pesce di provenienza varia.

Attenzione: spesso la carne è il primo ingrediente, ma i successivi sono carboidrati di vario tipo: se, ad esempio, io leggo “amido di mais” e “destrosio di mais” come secondo e terzo ingrediente, questi due derivati del mais saranno, se presi singolarmente, minori della carne, è vero, ma se li sommo (essendo comunque mais) saranno di più: notiamo bene i primi ingredienti della lista, che sono quelli più corposi nel mangime, per capire cosa stiamo acquistando.

Altro piccolo appunto: gli ingredienti pubblicizzati. Spesso nei mangimi sono presenti “plus” benefici come il melograno, le carote, le bacche di koji e così via: visto che sono pubblicizzati, la percentuale va indicata nella lista. Se notate che un mangime al melograno ha lo 0.04% di melograno, evitate di pagare di più per acquistarlo: su un chilo, ce n’è circa mezzo grammo. Che il cane non sentirà nemmeno…

Come leggere l’etichettatura nutrizionale

Se avete capito un attimo il meccanismo di funzionamento della lista degli ingredienti, arriva il momento di passare alla parte in assoluto più interessante, che è l’etichettatura nutrizionale.

Quella che noi guardiamo sugli alimenti per sapere soprattutto quanti grassi contengono è la stessa lista che dobbiamo controllare sugli alimenti per i cani, soprattutto in relazione alle proteine, senza ovviamente tralasciare gli altri componenti.

Le voci contenute in queste sezioni sono le seguenti.

Proteine grezze

Le proteine grezze sono le proteine che analiticamente vengono rilevate come presenti nel mangime. Non vanno in base agli ingredienti, perché per legge il mangime deve essere messo, quando è pronto, in un macchinario che simula uno stomaco, digerendo le proteine, qualunque esse siano. La differenza di peso con il mangime iniziale dirà quante proteine erano presenti all’interno.

Le proteine sono il componente più importante per un cane, perché essendo un animale che si muove molto, molto attivo, ha bisogno di un costante ricambio delle componenti muscolari.

Il contenuto medio va dal 20 al 26% nei mangimi secchi per adulti, dal 24% al 28% in quello secco per cuccioli (puppy). Tendenzialmente, più proteine ci sono e più il mangime è di qualità perché si tratta della parte più nobile dell’alimento, ma attenzione: sempre controllare anche la lista degli ingredienti. Se infatti è presente nella lista, come fonte proteica un legume piuttosto che la carne le proteine saranno meno assimilabili, e il loro valore diminuisce.

Dal punto di vista dell’essere assimilabili, le migliori sono le proteine dell’uovo, seguite da latte e latticini, poi dal pesce e dalla carne, quindi dalla soia e poi dalle altre fonti come i legumi. Tanto più si scende in questa classifica, di minor qualità sono le proteine. Quindi un 26% di proteine da soia è come un 20% di proteine da carne. Un mangime con il 26% di proteine da carne è un buon mangime.

Grassi grezzi

grassi nel cane hanno funzione energetica e si assestano all’incirca sul 20%, nel mangime secco medio. Non ci sono particolari differenze tra le diverse età.

Anche in questo caso, i grassi devono essere valutati in relazione anche agli ingredienti: possono essere di origine animale oppure vegetale, anche se il potere calorico è esattamente lo stesso. Grassi di pregio sono l’olio di pesce, che è ricco di omega 3, e anche l’olio di mais, per lo stesso motivo; a volte l’olio di mais va sotto il nome di EFA, sigla che sta per Acidi Grassi Essenziali, che sono da preferire principalmente perché aiutano il pelo e le articolazioni.


Attenzione invece alla presenza di strutto di maiale, specialmente se avete un cane da sovrappeso ad obeso: non gli fa bene, a causa dell’alta percentuale di acidi grassi saturi che possono contribuire ad ostruirgli le arterie più di quanto già non siano.

Fibra grezza

La fibra grezza è una componente che la legge prevede soprattutto per la formulazione dei mangimi per gli animali erbivori, che se ne nutrono. Questo perché un cane non digerisce la fibra, che al massimo entra nell’intestino e ne stimola il movimento, ma nulla di più.

La fibra si assesta, nel mangime secco per un cane, all’incirca sul 2,5% nei cani adulti, un po’ meno (1,5-2%) nei cani in accrescimento, quindi nei cuccioli. Di solito proviene da crusca di frumento oppure da barbabietola, ma è un parametro poco importante nella scelta del mangime, sempre che il cane non abbia problemi intestinali, e allora bisogna parlare con il veterinario.

Ceneri grezze

Qualcuno pensa che nei mangimi delle industrie cattive mettano la cenere del caminetto. Basta farsi qualche domanda prima di dire “ma qui ci sono le ceneri”… Perché le persone prima criticano, poi (forse) ragionano.

Con “ceneri” si intendono i sali minerali, e si chiamano così perché quando vengono valutati si mette il mangime a 500 gradi e questo brucia tutto, tranne i sali minerali che rimangono lì e sembrano cenere. Ma in realtà con ceneri si intendono i sali minerali.

Si tratta soprattutto di calcio, molto importante per un cane che ne ha un fabbisogno alto, ma il calcio è preso dal carbonato di calcio, che in termine comune si chiama… Marmo. È marmo grattugiato, che ovviamente l’organismo canino può assimilare, altrimenti non verrebbe messo. Ma ne assimila solamente una certa quantità, motivo per cui un buon mangime non dovrebbe contenerne più del 7%, altrimenti comunque l’organismo del cane non le assimila e abbiamo pagato per nulla.

Additivi

Dopo le componenti analitiche sono presenti una lista di additivi che sono stati aggiunti al mangime, generalmente per fornire vitamine o oligoelementi altrimenti troppo poco presenti negli altri ingredienti.

Di solito la lista è lunghissima, ma non c’è da preoccuparsi: i mangimi, secchi o umidi che siano, sono sempre cotti, e in cottura questi elementi tendono a scomparire. Per cui vengono aggiunti dopo la cottura per farli permanere ed assimilare al cane.

Molti si fasciano la testa vedendo una lista lunghissima, ma in realtà l’allarmismo non serve; possiamo andare tranquilli salvo che il cane (difficile) sia allergico ad un additivo, e allora bisogna vagliare la lista con attenzione, oppure che sia in carenza di qualche elemento, e allora dovremo cercare il mangime che ne contiene di più.

… e il resto?

Se provate con la calcolatrice a sommare le percentuali di tutti i componenti che abbiamo appena analizzato, non otterrete un 100, ma un valore molto, molto più basso.

Questo perché mancano, perché la legge non ovbliga ad indicarli, due componenti che sono l’acqua e i carboidrati. In un mangime secco l’acqua è di solito il 14%, per cui sommando 14 alla cifra che avevamo ottenuto e togliendo 100 otterremo un numero che sono la percentuale di carboidrati, che di solito è alta.

I carboidrati non fanno assolutamente male al cane, ma in generale meno ce ne sono (nei limiti, a 0 non ci arriveremo mai) e meglio è. Perché un mangime con molti carboidrati, generalmente provenienti da mais o altri cereali, non è un mangime per cani: è un mangime per le galline.

Per cui se riusciamo a trovarne uno meno ricco, diciamo sotto il 30%, di carboidrati, sapremo di aver acquistato tendenzialmente un mangime di qualità migliore rispetto a mangimi che ne contengono più del 40%, che sono troppi e, anzi, tendono a far ingrassare il cane, specie se è piuttosto sedentario.